Storia
"Storia antica" del nostro istituto
Alunni della scuola "F. Gioia" caduti nella Grande Guerra
UN PO' DI STORIA
L' Istituto Comprensivo si è costituito nell’anno 2000/2001 con l’integrazione in una sola unità scolastica della Scuola primaria "O.Fava", della Scuola dell’infanzia"O. Fava" e della Scuola secondaria di primo grado “Flavio Gioia”.
Per effetto del dimensionamento dall’anno scolastico 2004/2005 il plesso “Ex Eca”, facente parte del VII Istituto Comprensivo “Lombardi – Montale”, viene accorpato al nostro Istituto con la denominazione di plesso “Flavio Gioia- scuola primaria e secondaria di primo grado”.
Per effetto del dimensionamento nell'anno scolastico 2012/13 il plesso "Francesco Petrarca", facente parte del VII I.C. "Lombardi - Montale", viene accorpato al VI Istituto Comprensivo.
ONORATO FAVA (1859 - 1937) PER LEGGERE LA BIOGRAFIA DI "O.FAVA" CLICCARE QUI
Piemontese vissuto a Napoli, dedica gran parte delle sue opere ai fanciulli, riuscendo spesso assai efficacemente a coniugare una fondamentale educazione veristica con elementi di favola e di collodiano umorismo. Riproduce efficacemente Napoli nel pastelli descrittivi, e la sua prosa è caratterizzata da quella ingenuità di visione che la rende particolarmente vicina alla psicologia infantile.
La produzione letteraria è vasta: 18 tra novelle e romanzi, 30 titoli per l'infanzia.
FLAVIO GIOIA
Considerato da alcuni storici l'inventore della bussola. Secondo questa ricostruzione storica, Flavio Gioia, nacque ad Amalfi o a Positano nella seconda metà del Duecento. Intorno al 1302 egli avrebbe perfezionato la bussola inventata dai Cinesi, mettendo a punto un metodo per rendere lo strumento, già adottato in precedenza dai naviganti Arabi, Veneziani e gli stessi Amalfitani, più utilizzabile e pratico. La controversa attribuizione della invenzione della bussola è testimoniata dall'iscrizione della statua eretta in onore di Flavio Gioia"inventore della bussola", che campeggia attualmente ad Amalfi. La storicità di Flavio Gioia è ampiamente disputata, secondo alcuni studiosi tra i quali Amir Aczel, un personaggio del genere non sarebbe mai esistito. L'equivoco sarebbe stato originato, da un'interpretazione posteriore dui un'affermazione del Giraldi, che nel suo "DE RE NAUTICA", attribuisce l'invenzione della bussola a tale "Flavio di Amalfi", divenuto molto in seguito Flavio Gioia.
Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Flavio_Gioia"
SERGIO DE SIMONE
Sergio de Simone era nato a Napoli il 29 novembre 1937. Le leggi antiebraiche del 1938 e la partenza del padre Edoardo per la guerra indussero sua mamma Gisella a tornare nella casa di famiglia a Fiume. Dapprima la vita sembrava scorrere serena, poi i bambini ebrei vennero espulsi dalle scuole e agli adulti fu impedito di lavorare. Un delatore segnò la condanna di Sergio, della sua mamma, della sua nonna, delle sue cuginette Andra e Tatiana e della loro mamma Mira: furono tutti deportati a Auschwitz il 29 marzo 1944. Da quell'inferno Sergio non tornò, sarà uno dei 20 bambini assassinati a Bullenhuser Damm e commemorato con un giardino di rose bianche sorto a loro memoria nella stessa scuola, che oggi porta il nome del grande pedagogo polacco Janusz Korczak, morto a Treblinka insieme ai bambini dell'orfanotrofio che aveva istituito e dirigeva nel ghetto di Varsavia.
FRANCESCO PETRARCA
Francesco Petrarca (Arezzo, 20 luglio 1304 – Arquà, 18 luglio 1374) è stato uno scrittore e poeta italiano. L'opera per cui Petrarca è universalmente noto è il Canzoniere. Molto importante è anche il Secretum in cui Petrarca dialoga con S.Agostino alla presenza muta della Verità.
Petrarca, nonostante si considerasse soprattutto, come tutti gli eruditi del suo tempo, un autore di lingua latina, svolse un ruolo essenziale per lo sviluppo della poesia italiana in volgare. L'opera lirica di Petrarca, come è stato sottolineato dalla critica, somma infatti in sé tutte le esperienze della poesia italiana delle origini, compiendo tuttavia una selezione dal punto di vista della metrica (stabilendo ad esempio precise regole sull'accentazione degli endecasillabi che all'epoca di Dante era ancora meno codificata) e negli argomenti (escludendo dal canone tematico gli elementi goliardici e realistici che nel Duecento erano stati presenti e che continuavano ad avere successo nel Trecento) che influenzò fortemente tutta la poesia a venire.
Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Petrarca"